L’osteopatia biodinamica è un approccio terapeutico radicato nella scoperta del Meccanismo di Respirazione Primario (M.P.R. o meccanismo craniosacrale) da parte del dottor W.A. Sutherland negli anni ’30. Questi infatti descrisse le cinque componenti che funzionano come un insieme unificato:
Successivamente furono i suoi allievi J. Jealous, R.Fulford e R.Becker che presero in mano i suoi studi e li portarono avanti fondando l’Osteopatia Biodinamica in ambito Craniale (O.B.C.) il cui nome venne attinto dagli studi di E.Blechsmidt (Embriologo tedesco).
L’osteopatia biodinamica utilizza un tocco delicato, privo di controindicazioni, per favorire l’autocorrezione e l’autoguarigione del paziente, seguendo l’insegnamento del Dr. Becker, che enfatizza il supporto al processo naturale di guarigione del corpo.
Infatti il Dr. Becker insegnava ai suoi studenti che il medico non “ripara” niente nel paziente, assiste invece il suo corpo durante il processo di guarigione. Per cui, l’osteopata avrà il compito di sostenere l’organismo del paziente fino a raggiungere uno “stato di neutro”.
I campi d’applicazione sono molteplici, dalle disfunzioni neonatali ai disturbi comportamentali nel bambino, dalle donne in gravidanza/post gravidanza a chi presenta osteoporosi. Ovvero, l’osteopatia biodinamica si applica in tutti quei casi dove le manovre dirette possono comportare un limite.
Oltre questi casi, anche per tutti gli altri disturbi la biodinamica rimane un approccio valido per aiutare il paziente nella via dell’autoguarigione.